LA STORIA

Come vuole lo tradizione, la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, con l’omonima confraternita si trovava fino al 1447 a Scanzano, nell’attuale Via Carmine Apuzzo (prima del 1987 Via Santa Caterina a Scanzano). L’odierna chiesa (antecedente al 1513), sede della congrega, si erge nel luogo un tempo detto “in capite portus”, oggi Via Santa Caterina.

Nel XVI secolo la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria appartiene all’ospedale ed è di patronato comunale. Non di rado si svolgono al suo interno i parlamenti cittadini. Sin dal 1585 è stata sede di un banco dei pegni dal titolo “Santo Monte della Pietà”, nato con lo scopo di riscattare gli stabiesi dalla “Maomettana tirannide”. Il 9 luglio di tale anno, Re Filippo II, con Regio Decreto, ne approva lo fondazione sugli stessi Statuti del Sacro Monte di Pietà di Napoli.

Questa istituzione ritornò ad essere confraternita nel XVII secolo, venendo consacrata a “Santa Maria della Pietà e Santa Caterina”. Di questo sodalizio si ha notizia nell’apprezzo di Castellammare redatto da Orazio Conca nel 1636: “La cappella de Santa Caterina de continuo vi si celebra; con entrate d’annui ducati quaranta; dove è confraternita de secolari”.
La prima regola giuntaci risale al 10 aprile 1912; il primo priore, di cui abbiamo notizia, nell’anno 1725 è Francesco Di Giovanni; il primo padre spirituale risulta don Stefano Vingiano nel 1797. L’antico abito dei confrati dal colore tutto scuro, per concessione del Vescovo Savastano, è sostituito da un lino bianco, la mozzetta e il cappuccio in seta color celeste e lo scudo raffigurante la Vergine della Pietà e Santa Caterina.
La prima donna ammessa al sodalizio fu iscritta il giorno l gennaio 1957.

Il Monte è consolidato da un Breve Pontificio e Regio Assenso del Re Carlo III, il 16 settembre 1751; lo statuto organico viene sanzionato dalla R. Camera il 30 marzo 1754. Il sodalizio è elevato a titolo di arciconfraternita il 23 settembre 1842 da Papa Gregorio XVI.
Tale privilegio sarà riconfermato con Regio Decreto da Re Ferdinando II il 7 marzo 1844, e dalla bolla firmata dal Vescovo Scanzano il 19 novembre dello stesso anno. I confratelli nei primi secoli sono gentiluomini, negozianti ed artigiani; poi saranno esclusivamente operai del Regio Cantiere Navale:

“Il governo era composto da quattro ufficiali Maggiori, cioè Priore, Primo assistente, Secondo assistente, e depositario della chiesa che venivano eletti ogni anno nella prima Domenica dopo Pasqua (…) con voto segreto; per qualsiasi inconveniente l’elezione non si facesse nella domenica in albis, e neppure nella seconda dopo Pasqua, non rimaneva agli ufficiali alcun diritto di nominare i successori, ma nella seguente domenica subentravano quattro fratelli più anziani a fare lo nomina degli ufficiali e a dare loro il mandato” (Maria Arpino).

A seguito dell’editto napoleonico del 1806, con cui è imposta la sepoltura fuori le mura della città, si decise di edificare una nuova chiesa, con relativo cimitero nel camposanto comunale. Il lavoro è affidato all’architetto Francesco Cerchia.
La nuova chiesa sarà consacrata dal Vescovo Scanzano il 19 luglio 1846. La congrega, dal 1838, è aggregata all’arciconfraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte di Roma.
Dal 10 settembre 1940 la congrega è denominata per statuto:

“ARCICONFRATERNITA DI S. MARIA DELLA PIETÀ E S. CATERINA V. e M. TERZO ORDINE DEL SS. SACRAMENTO = CONFRATERNITA DEL SS. SACRAMENTO E DELLA DOTTRINA CRISTIANA”.

“Attestano ancora lo grandezza del sodalizio le numerose Indulgenze e privilegi concessi agli iscritti dai Sommi Pontefici; indulgenze e privilegi che i Congregati godono ancora oggi” (Franco D’Alessio).

Il tempio è consacrato, nel 1809, da mons. Domenico Ventapani ed è stabilito che tale commemorazione debba festeggiarsi la seconda domenica di ottobre di ogni anno.
Fino al 1931, prima d’ogni varo, si celebrava qui lo messa, in cui le maestranze del Cantiere Navale invocavano la protezione di San Giuseppe.
Tutte le numerose opere di pregio esistenti (pavimenti, altari, paramenti sacri, oggetti preziosi, statue, quadri, ecc…) sono doni dei congregati e segno della profonda devozione. Il monumento è composto da una chiesa superiore e da una cripta sotterranea.
La struttura superiore (che secondo gli scritti del prof. Franco D’Alessio risaliva al 1585) è stata riedificata nel 1725.
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[Le Confraternite – Egidio Valcaccia – Nicola Longobardi Editore]